L'ecomuseo è stato istituito presso i Comune di Corteno Golgi (ente capofila), Aprica, Edolo e Monno, e di intesa con l'Associazione Fiamme Verdi di Brescia.
Di cosa si occupa l’ecomuseo della Resistenza?
Istituito con Delibera di Giunta Comunale del Comune di Corteno Golgi il 30 dicembre 2009 n. 145, riconosciuto con Delibera della Giunta Regionale della Lombardia del 23 marzo 2011 n 2588, opera al fine di documentare, conservare e valorizzare la memoria storica del territorio nelle sue manifestazioni di cultura materiale ed immateriale, attraverso la gestione attiva e coordinata delle sedi e dei percorsi ecomuseali.
Con il verbale n.1 del 28 ottobre 2013, la Cabina di Regia dell’Ecomuseo della Resistenza ha sancito la sua estensione ai territori Valtellinesi di Tirano, Villa di Tirano e Camuni di Sonico e Malonno.
L’ampliamento dell’Ecomuseo della Resistenza, nato dall’ obiettivo di unire comunità accumunate dai temi resistenziali è allargato alle amministrazioni che confinano con il Mortirolo.
Sempre in Cabina di Regia è stato deciso d’accordo con le amministrazioni competenti e l’associazione Fiamme Verdi di Brescia di intervenire sulla necessità di rivedere il logo. Il restyling del nuovo logo Ecomuseo prende inizialmente spunto dal logo preesistente sia per quanto riguarda le linee spezzate sia per il tricolore istituzionale. Ad una prima analisi è possibile identificare una principale suddivisione del pittogramma in tre aree colorate, in cui il grigio rappresenta idealmente il valico, il passaggio di collegamento del Mortirolo. Ad una visione più accurata emergono otto ulteriori suddivisioni, idealmente in diretta relazione con gli otto territori legati al Mortirolo: Corteno Golgi, Edolo, Monno, Villa di Tirano, Tirano, Aprica, Sonico e Malonno. Il tricolore è una scelta fortemente voluta per richiamare la componente storica del Passo del Mortirolo, teatro della più grande battaglia campale sostenuta dalla Resistenza in Italia.
I temi resistenziali rappresentano l’asse portante del patrimonio materiale e immateriale dell’Ecomuseo che si può identificare in una celebre discorso fatto da Pietro Calamendrei ai giovani sulla Costituzione nata dalla Resistenza. Milano, 26 gennaio 1955 ”Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra costituzione”.
Grazie al coinvolgimento delle nuove amministrazioni che si assommano ai comuni che per primi hanno costituito l’Ecomuseo, il territorio ecomuseale arriva ad occupare una superficie di 368 Km2 con una popolazione superiore ai 25.000 abitanti.
Questo vasto territorio oltre ai temi e percorsi resistenziali rappresenta un’area unica nel suo genere per la varietà e la qualità di beni materiali e immateriali presenti. Diversi sono i temi di attrazione turistico-culturali presenti in primis le ricchezze naturali che si dipanano tra il versante orobico camuno, si ricordi il SIC delle Valli di Sant’Antonio tra le prime riserve naturali istituite in Regione Lombardia, e nel versante valtellinese la torbiera di Pian Gembro, Riserva Naturale Parziale Botanica situata nel comune di Villa di Tirano. Queste terre sono state interessate da diverse vicende e di uomini storici importanti basti ricordare il Primo Premio Nobel per la Medicina Italiano Camillo Golgi nel 1906 e tanti altri personaggi che hanno dato lustro con le loro gesta a questo lembo di terra. Lo sport invernale è ben rappresentato dal Comprensorio sciistico Aprica-Corteno. La presenza della stazioni turistiche di Tirano ed Villa di Tirano e di Edolo, Sonico e Malonno raffigurano sicuramente due importanti porte per la promozione e valorizzazione turistica dell’area sia nella provincia di Sondrio che di Brescia. Ricca è la tradizione gastronomica dell’Ecomuseo, si passa dai primi piatti come le piodè, i pizzocheri (ormai emblema dell’intera Valtellina) alle carni (Cuz di Corteno Golgi) alla Mela di Villa di Tirano all’eroica viticoltura Valtellinese. Ovviamente il tema religioso è fondamentale in queste aree alpine ed è ben ritratto dalla “Madonna di Tirano”dalla Chiesa di San Giovanni a Edolo dal Monastero di San Martino a Corteno Golgi e da tutte le strutture religiose presenti nel territorio.
La missione dell’Ecomuseo è documentare, conservare e valorizzare la memoria storica del territorio nelle sue manifestazioni di cultura materiale ed immateriale, attraverso la gestione attiva e coordinata delle sedi e dei percorsi ecomuseali. Per cercare di coordinare una cosi vasta ed eterogenea ricchezza materiale ed immateriale l’Ecomuseo si è dotato di un nuovo portale (www.ecomuseodellaresistenza.it ) che gestisce tutte le attività all’interno dei Comuni che partecipano all’iniziativa ecomuseale. Il portale è suddiviso in sezioni dedicate agli Enti partecipanti, sarà in grado di gestire video e photo gallery, avrà una sezione dedicata all’amministratore dei contenuti e conterrà una mappa dinamica ed interattiva che mostrerà punti di interesse ed itinerari, la sezione news ed eventi darà la possibilità all’utente visitatore di avere un quadro chiaro sulle attività presenti nel territorio Ecomuseale.
Sarà creata inoltre una sezione documentale specifica dedicata alla Resistenza in Mortirolo dove verrà caricata tutta la documentazione disponibile, sarà una banca dati unica per dimensioni e qualità, il lavoro di ricerca, catalogazione e pubblicazione verrà effettuato in collaborazione col mondo universitario, costituirà una ricca fonte di informazione per tutto il mondo scolastico.
Attività svolte:
Sul territorio sono state realizzate numerose attività di promozione culturale, studio e ricerca pertinenti alle tematiche ecomuseali a cui hanno fatto seguito specifiche pubblicazioni ed azioni divulgative con il coinvolgimento delle scuole del territorio.
Parecchie attività sono previste per il futuro dell’ecomuseo, tra le quali l’espansione del territorio interessato verso la Valtellina con il recupero di usi tradizioni e cultura che potranno arricchire moltissimo quanto già in programma per l’attuale territorio e la collaborazione con gli ecomusei confinanti, così come realizzato con il progetto in corso di valorizzazione dei sentieri.